Fave fresche, toccasana per la salute, ricette siciliane e come conservarle

fave fresche
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Le fave fresche, legumi di stagione e regine di primavera tra i prodotti siciliani. Scopri le proprietà, le ricette siciliane con le fave e i metodi di conservazione.

Tra marzo, aprile e maggio, dalla pianta leguminosa detta vicia faba, tra foglie verdi e fiori banchi con peculiari macchie nere, spuntano questi profumati baccelli. Sono le fave siciliane. La Sicilia vanta un’abbondante produzione questo legume di stagione, nonché di ricette deliziose che sfruttano le fave in tutte le loro versioni: fresche, secche o congelate. Le fave presenti nel territorio italiano sono di diversi tipi, variano in dimensioni, colore dei semi e in consistenza. Le fave siciliane, sono famose le fave Reina mora, di origine spagnola, le fave di Cottoia di Modica, le fave di Leonforte e la fava di Ustica. (Sul sito Almasicily puoi acquistare una cassetta di fave fresche siciliane, e riceverle in 48h).

 

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Fave, proprietà e benefici

Presenti nel Mediterraneo fin dal Neolitico, insieme alle lenticchie, le fave sono state fondamentali per l’alimentazione dell’uomo.

Con solo 65 kcal per ogni 100g di prodotto fresco, le fave sono legumi di stagione, ricchi di proteine (4,6 g/100g),  fibre (4,2g), minerali come ferro, calcio, rame, magnesio, potassio e fosforo. Le fave fresche, rispetto alle fave secche, contengono pochi carboidrati (8,6gr/100g) per cui sono ideali da inserire in una dieta ipocalorica.

Le fave fresche contengono anche molta vitamina C , vitamine del gruppo B, vitamina A, vitamina E e vitamina K.

Tra i micronutrienti, importante è la presenza di acido-aminobutirrico e di composti fenolici, importanti antiossidanti e con potenzialità preventive nei confronti di malattie come il cancro, il diabete e le patologie cardiovascolari. Dalla ricerca emerge il potere anticancerogeno degli estratti di fava, insieme ad effetti positivi nel trattamento dell’ipertensione e nel controllo del peso.

La lisina è l’aminoacido principale presente nelle fave, essenziale per la produzione di collagene. Favorisce il benessere della pelle, delle ossa, dei muscoli e contrasta la perdita dei capelli.

Grazie all’abbondante presenza di fibra, le fave favoriscono un regolare funzionamento dell’intestino e contrastano l’aumento del colesterolo. I minerali delle fave, come il sodio e il potassio contribuiscono alla prevenzione delle malattie cardiovascolari.

Le fave contengono anche levodopa, una sostanza chimica che contrasta i sintomi del Parkinson.

L’unica controindicazione è per chi soffre di favismo, una malattia genetica ereditaria diffusa nell’Italia meridionale, in Sardegna e nel Delta del Po. Il favismo, più grave negli uomini che nelle donne, se a contatto con le fave, può comportare gravi sintomi, come anemia acuta, crisi emolitiche e debolezza, dolori, nausea e vomito.

Come pulire le fave

fave sbucciate

Pulire le fave è un’attività un po’ lunga ma molto rilassante, che si può fare anche in famiglia.

Per pulire le fave basta dotarsi di un’insalatiera, un coltello e una busta per le bucce.

Si tagliano le estremità del baccello, si toglie il filo che congiunge le due metà del baccello. Con una leggera pressione del pollice lungo di esso, si apre e si estraggono i semi. Se le fave sono grandi si può eliminare l’escrescenza superiore del seme. Se all’interno è la fava è ancora verde, vuol dire che è stata appena raccolta. Quando invece i semi si sono inscuriti, vuol dire che è passato già qualche giorno e si consiglia allora di eliminare la pellicola del seme.

Anche i  baccelli delle fave sono ricchi di nutrienti e si possono cucinare, fritti in pastella (dopo averli fatti bollire per qualche minuto) o al forno, gratinati con formaggio, mollica e aglio.

Le ricette siciliane con le fave

 

LO SAPEVATE CHE…

I greci evitavano le fave poiché considerate in grado di distorcere la percezione della realtà e un sistema di comunicazione tra il mondo dei vivi e l’oltretomba. Per i romani, invece, le fave erano portatrici di felicità e le utilizzavano nei riti propiziatori, oracolari e funebri in segno di buon auspicio.

 

Le fave fresche sono buonissime anche crude, è infatti difficile resistere all’impulso di mangiarle mentre si sbucciano! Le fave crude, croccanti fuori e succose dentro, con quel gusto dolce a un po’ amarognolo, sono buonissime e mantengono in questo modo molte vitamine che si perderebbero con la cottura. Ce lo insegnano i romani con le loro famose fave e pecorino.

Tuttavia le ricette siciliane più famose sono altre. Con le fave fresche siciliane si prepara infatti un buonissimo contorno di fave in umido, che si ottiene soffriggendo la cipolla con le fave, un po’ di acqua, sale e pepe.

Mentre con le fave secche si prepara il macco, che è un ottimo comfort food: una crema a base di fave secche bollite e finocchietto selvatico,

Buonissima la pasta con fave, piselli e ricotta salata.

Come secondo, da provare anche la frittata con le fave.

Come conservare le fave

Le fave sono legumi di stagione molto delicati, di cui si apprezza molto la freschezza quando sono appena raccolta e appena sbucciate. Ecco alcuni metodi per conservare le fave e mantenere tutte le proprietà organolettiche del prodotto.

Le fave fresche in baccello si possono conservare in frigorifero per circa tre giorni. Più passa il tempo più è possibile che le bucce si rammolliscano e il seme si indurisca.

Le fave sbucciate si possono conservare in frigo per qualche giorno. Si possono anche congelare: si immergono per due minuti in acqua bollente, si scolano e una volta asciutte si conservano in sacchetti gelo nel freezer.

Le fave essiccate si conservano in luogo asciutto in barattolo o in sacchetto. Prima dell’uso si mettono in ammollo per circa 10 ore se decorticate, per circa 18 ore se hanno ancora la buccia.

Con le fave secche decorticate si può fare la farina di fave, prodotto senza glutine, che si ottiene macinandole finemente e che si può utilizzare per fare il pane o la pasta.

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